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Desidero condividere con tutti coloro che apprezzano l'arte culinaria,l'enogastronomia della mia regione,la Sardegna.

La mia terra,la Guardiana dell'occidente mediterraneo,cosi era definita anticamente per la sua posizione geografica nel mediterraneo,è una regione ricca di storia,tradizione culinaria e passione per la viticoltura che tramandate di generazione in generazione, oggi più che mai ,sanno suscitare interesse vivo per profumi e sapori che non conoscono declino.

Fino agli anni cinquanta del '900,la Sardegna era una terra molto povera con densità popolativa bassissima.Le famiglie vivevano grazie alle risorse naturali del territorio:caccia, pesca,agricoltura,pastorizia e del lavoro artigianale.Il cibo era genuino ma povero seppure ricco di profumi e sapori.Le pietanze erano costituite da zuppe di legumi,arrosti con carne e di pesci ,zuppe con pesce,  pasta fresca lavorata in casa,pane raffermo cotto con i sapori più svariati che le donne sapevano elaborare con gusto, in virtù di tecniche conservative che consentivano loro di "non buttare niente" ed inoltre tante preparazioni svariate che la fantasia creava in virtù dei pochi alimenti disponibili.

Le donne sarde,matriarche da secoli in una società dignitosa e rude,hanno da sempre svolto un ruolo da vere capo famiglia considerando che gli uomini stavano lontani dal nucleo familiare per diversi periodi, al pascolo con le mandrie e le greggi.

Le donne sarde,altere e dignitose nei loro costumi sardi impreziositi di ricami e tessuti, che esse stesse ricamavano e tessevano la notte,perchè di giorno erano troppo impegnate con le esigenze della famiglia,erano le colonne portanti della famiglia e la società sarda.La sera dopo cena frugale,assicuratesi che tutto fosse a posto e i  figli al sicuro nei loro letti caldi,si appisolavano per poche ore.Il sonno era modesto,tre quattro ore per poi dedicarsi alla lavorazione del pane, in compagnia di altre donne di paese.Lavoravano al telaio per ricavare tessuti e tappeti,e lavoravano la lana per ricavare l'orbace il tessuto sardo per eccellenza.L'orbace ricavato dalla lana di pecora viene tutt'oggi  selezionata,cardata e follata(tecnica di infeltrimento)dopo la tessitura  per rendere il tessuto impermeabile e poi colorata con tinte rigorosamente scure :grigio e nero.Le donne sarde ,che ogni cosa sapevano fare!Di carattere forte e temprato come le roccie del Supramonte svolgevano qualunque compito con successo e coraggio:comandavano,dirigevano,si inventavano ogni giorno per sfamare i propri figli.Erano madri e mogli,allevatrici, acabadore(termine che deriva da "acabar" che significa "finire",quindi colei che finisce ma non è un assassina).Il suo è un gesto pietoso e amorevole in aiuto a chi soffre.E' lei che aiuta il destino a compiersi.E' lei l'ultima madre.

Donne sarde nobilitate dalla saggia Governante LA GIUDICESSA Eleonora D'Arborea con il suo codice penale e civile:La CARTA DE LOGU.Stimolate dall'intraprendenza di un altra figura di spicco: Adelasia di Torres.Sensibilizzate da scrittrici come Grazia Deledda,spronate ad acculturarsi e studiare da Adelasia Cocco Sassarese,primo medico donna condotto, in Italia.....incoraggiate a formarsi artisticamente dalla voce di Maria Carta, ad impegnarsi politicamente e socialmente dalla prima donna sindaco sarda e d'Italia Ninetta Bartoli,ma se vogliamo forgiate anche dal coraggio e la crudeltà della banditessa Maria Antonia Serra Sanna e dall'irruenza di donne barbaricine ,matriarche custodi di Su Connottu il codice Barbaricino........ ed altro ,altro altro,ancora.

Nel DNA,nel mastodontico cromosoma X,noi donne sarde abbiamo impresso come un ricamo indelebile le caratteristiche di specie differenti:Greci Romani,Fenici Spagnoli, Pisani, Piemontesi etc etc.popolazioni che hanno soggiogato,vessato,colonizzato governato il popolo sardo attraverso i secoli....ed allora potevano non temprarci?Potevano non creare una società di donne e uomini forti?

Le donne sarde moderne hanno......abbiamo, generato e costruito una comunità di persone dignitose cercando di arginare il marcio(il banditismo,le faide).La cultura e l'alfabetizzazione hanno suggerito alle donne delle ultime generazioni di porre fine ai quei processi vendicativi delle faide facendo presa sui valori dell'onesta' della famiglia,lavoro e tradizioni,affinchè fossero i punti di forza per lo sviluppo di una società moralmente ed economicamente valida, ma pur sempre in balia dei venti,non solo per la posizione geografica, ma particolarmente a causa dell'incapacità e l'inadeguatezza dei governi politici isolani che ancora non sono riusciti a gratificare la Sardegna con il rispetto che merita per i suoi isolani ,con un saggio utilizzo delle risorse del territorio.La Sardegna Regione a Statuto Speciale che dovrebbe autogovernarsi,ma in realtà è sempre soggiogata da il governo politico centrale , che mai ha dato il giusto sostegno economico e di continuità territoriale .Governo di poteri forti che boicotta le iniziative per lo sviluppo dell'economia isolana e pertanto da sempre i giovani sono costretti ad emigrare per poter lavorare.E' un emorragia che non si arresta ...da sempre.!!!La Sardegna,definita anticamente S'ANTALI UTU la Guardiana dell'occidente,terra antica e solida ma vulnerabile al tempo stesso.

In questo sito,attraverso la cultura culinaria parlerò di pietanze tradizionali sarde in abbinamento con i vini di vitigni autoctoni e fortemente connessi al territorio da secoli,  per una presentazione in sintonia con la contrapposizione sensoriale e la concordanza negli abbinamenti.Anche i piatti più semplici e poveri sanno trovare raffinatezza con l'abbinamento del vino giusto, purchè in grado di far risaltare qualità celate del cibo e a volte smorzarne i toni più accesi.Magia ed alchimia fra i sapori del cibo e del vino devono condurre all'armonia,alla fusione di scienza con creatività.I testi di questo sito sono di mia proprietà e derivano dalla cultura familiare,dai racconti delle mie nonne e dagli insegnamenti di mia madre,dai miei studi sulla enogastronomia che hanno saputo trasmettere in me la passione per la cucina tradizionale e non e gli abbinamenti cibo vino.

Un pensiero speciale per nonna Giorgia ,(grande matriarca estimatrice del Nepente il vino che elimina la tristezza.)Lei che sin da piccola correva lungo i filari del vitigno cannonau dell'azienda di famiglia ad Oliena,che degustava le prime gocce del nettare dopo la vendemmia ,decantando poeticamente le doti sensoriali del vino tanto amato da Elena di Troia.Lei  asseriva che i greci avessero indegnamente defraudato i nostri vitigni,ricchezze nobili della terra sarda e dei suoi indigeni per far felici re e regine greche,a ragion veduta ,considerando che di recente sono emersi dagli scavi archeologici di Monte Prama cocci e caraffe contenenti resti del vino e i semi dell'uva.E' palese che non furono i greci ad importare il vitigno nella nostra terra,al contrario il cannonau è un vitigno autoctono da sempre presente in questa isola dei nuragici. Lei ,nonna Giorgia, ha generato in me l'interesse per il vino e la sua magia,il resto lo ha completato la scuola AIS.Sono convinta che la cucina tradizionale possa essere trasformata in raffinato entusiasmo,mi sento delicatamente ossessionata dal cibo e i suoi abbinamenti al vino.L'amore per l'arte e la ricerca dell'equilibrio fra le forme e il cromatismo delle pietanze completano la mia passione per l'enogastronomia, perchè sono convinta che una presentazione raffinata ed artistica delle pietanze stimola maggiormente la vista che a sua volta sollecita e seduce il palato.L'eleganza e la ricercatezza nei dettagli della presentazione, contribuiscono a rendere le pietanze oltremodo appetitose,infine l'accuratezza della mise en place rende speciale la mia tavola per un gusto semplice ma elegante al tempo stesso. 

Silvana G.R.Pintore

 

Buon divertimento a tutti coloro che dopo aver consultato il mio sito, si delizieranno nel riproporre le idee consultate, in famiglia,per gli amici, per la persona amata,in società.

 

SILVANA G.R.PINTORE

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